Abbiamo chiesto a Giuseppe Santomartino di parlarci brevemente del suo ultimo libro uscito per Panda Edizioni. Vediamo cosa ci ha risposto:
Come nasce l'idea di scrivere questo libro?
La spinta principale per scrivere questo libro nasce dalla volontà (o dall’ ambizione) di proporre uno strumento utile a capire (o quanto meno a poter “leggere”) la complessità geopolitica che va consolidandosi in maniera sempre più drammatica in questo XXI secolo.
Come è collegato il suo libro alle vicende internazionali attuali?
Il XXI secolo, iniziato con il tragico attentato dell’ 11 settembre che a ragione è stato definito “epocale”, va sempre più esprimendo una complessità geopolitica a livello strategico, conflittuale, socio-economico, ambientale e politico-istituzionale. Il conflitto in Ucraina e l’esito della vicenda afghana nell’ agosto scorso rappresentano “solo” le più recenti e tragiche conferme di tale complessità che però continua a presentare anche altri fenomeni altrettanto rilevanti ed “epocali” e che spesso evolvono con drammatiche “sinergie e accelerazioni”: l’espansione, non solo militare, del Jihadismo; un continuum di conflittualità che, a vario titolo, si estende dall’ Africa Sub-sahariana al Medio Oriente, all’ Asia Centrale e Meridionale e ora anche all’ Europa; il “record” di profughi a livello mondiale (circa 80 milioni) che ha ormai superato quello registrato alla fine della Seconda Guerra Mondiale; i fenomeni, ancora poco studiati, degli Endless Conflicts, delle “Guerre per Procura”, “Guerre Preventive” e dei Violent Non-State Actors; le gravi crisi ambientali, di siccità e alimentari in vastissime aree. A tale quadro si è poi aggiunto la pandemia Covid che ha inevitabilmente espresso anche significative valenze geopolitiche.
Il libro si sviluppa su tre percorsi distinti ma che offrono interessanti e utili ‘intersezioni’ :
- Una panoramica della storia del pensiero sulla guerra e la pace dai primordi (Bibbia, Sun Tzu) ai maggiori classici (Sant’Agostino, Hobbes, Grozio, Kant, Clausewitz), evidenziandone gli innumerevoli spunti di assoluta attualità, fino all’ età contemporanea e ai Peace Studies, nonché le evoluzioni del pensiero in materia in ambito cristiano e islamico;
- Una panoramica dei principali elementi della complessità geopolitica degli scenari contemporanei sul piano conflittuale-militare, socio-economico e ambientale, politico-istituzionale;
- Un’analisi critica delle capacità sia dei principali concetti (guerra, pace, terrorismo, fondamentalismi) sia delle principali discipline (geopolitica, polemologia, irenologia, relazioni internazionali, strategie e dottrine militari) a confrontarsi efficacemente con tale complessità.
Quali sono le lezioni che si possono trarre dal suo libro, quale dunque la sua
utilità?
Acquisire utili chiavi interpretative e strumenti critici per l’ analisi, o almeno per la corretta ‘lettura’, dei fenomeni in parola coniugando la prospettiva storica del pensiero sulla guerra e la pace e delle relative discipline con la complessa realtà della geopolitica e della conflittualità contemporanea.
Consolidare la consapevolezza dell’ esigenza di una adeguata “Epistemologia della Conflittualità e della Pace" (materie oggi semplicemente inesistenti) riformando quindi le diffuse e ricorrenti cacofonie e luoghi comuni su tali delicati temi specie nelle approssimazioni e superficialità sul termine ‘pace’.
Diffondere i concetti di Irenologia (Scienza della pace, distinta dal cosiddetto ‘pacifismo’) e ‘Pace Positiva’ quale bene supremo dell’Umanità che va ben oltre la semplice assenza di guerra o le apparenti e precarie tregue conflittuali.
L’originalità e il rigore dell’ approccio critico rendono il libro utile agli specialisti e studiosi della materia, ma esso è anche pienamente fruibile ai non specialisti grazie al linguaggio adottato e alla ricchezza di note esplicative.
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