Abbiamo chiesto a Federico Schio di parlarci brevemente del suo ultimo libro uscito per Panda Edizioni. Vediamo cosa ci ha risposto:
Come è nato questo libro?
Quando ho deciso di percorrere la Via degli Dei, le prime cose che ho messo nello zaino sono state un bloc-notes, una matita e il temperino. Volevo fissare su carta, magari per riviverle in un secondo momento, le sensazioni, le emozioni vissute sulla Via.
La sera prima di "svenire" sul letto, dopo i tanti chilometri percorsi sulla Via. scrivevo qualche riga e ripercorrevo la giornata.
Quando sono tornato quei pochi appunti, quelle sensazioni sono diventate pagine, e poi capitoli e alla fine mi sono reso conto di avere una storia che volevo condividere.
Non è una guida, e non vuole esserlo. Non sarei all'altezza. È un racconto di quei 132 chilometri, degli incontri, dei sapori, delle sensazioni, della fatica e delle sorprese che ho vissuto camminando.
Cosa troveremo nel tuo libro?
Le persone, prima di tutto; i limiti, i pregi, gli aneddoti, le loro storie e le mie. Gli abbracci alla fine di ogni tappa, l'incitamento durante le salite, la vicinanza con chi voleva mollare. E sopra ogni cosa, i sentimenti. E poi i boschi, il vento, il silenzio e l'urlo continuo e incessante del silenzio della natura.
A chi consigli di fare (e in che periodo) la Via degli Dei?
A tutti; si possono pianificare quante tappe si voglia. In genere si percorre in sei giorni, io l'ho fatta in cinque ma solo per un problema di ferie. C'è chi la fa in un giorno e chi l'ha percorsa in sette. Non esiste una regola valida per tutti.
Io amo i climi temperati e quindi la scelta di fine ottobre è stata la migliore. In realtà può essere fatta durante tutto l'anno, dando sempre un occhio al meteo perchè quando piove, piove sul serio, e quando fa caldo può diventare insopportabile.
L'importante è camminare secondo il proprio ritmo: non è una gara. Non bisogna arrivare primi e non c'è alcun demerito nell'arrivare ultimi, anzi.
Le ore più belle le ho passate a camminare da solo nel bosco.
Quali sono le cose belle e le difficoltà di questo cammino?
Le difficoltà rappresentano anch'esse la bellezza di questo cammino; ogni giorno si posta il proprio limite di sopportazione un poco più avanti. Certamente le salite sono "importanti" ma vi assicuro che le rimpiangerete sulla lunga discesa che da Fiesole vi porta a Firenze.
Oltre alla natura, che in autunno ha colori e sapori particolari, certamente i contatti umani sono la cosa più bella e stravolgente della Via. Vi troverete ad aprirvi a perfetti sconosciuti come se foste amici da sempre e troverete una nuova dimensione del condividere.
Quali altri cammini hai fatto/consigli/vorresti fare in futuro?
Chi non vorrebbe fare una volta nella vita il Cammino di Santiago. Ho scoperto, però, che l'Italia è piena di bellissimi trekking: il Coast to Coast, i Borghi Silenti, la Francigena italiana per citarne alcuni. Ancora non so dove mi porteranno lo zaino e le bacchette la prossima volta.
A chi consigli il tuo libro?
A chiunque voglia immergersi in cinque giorni di lettura e trovarsi insieme a me in mezzo ai boschi; lottare per le salite, commuoversi agli arrivi, abbracciare gli sconosciuti. Lo ripeto; se cercate una guida per la Via degli Dei questo è il libro sbagliato. È una storia, molto introspettiva, del viaggio che ognuno di noi vorrebbe fare dentro se stessi.
Vai alla scheda del libro "Sottosopra – La mia Via degli Dei"
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