di Matteo Righetto

Pagg. 96

Cm 12x17

Testo tratto dalla prefazione di Giorgio Segato
Sono assai frequenti il sogno e il desiderio che qualcuno ci consegni la ‘mappa del tesoro’, ci sveli il segreto di un’esperienza esistenziale felice o almeno positiva, fruttuosa, ci faccia conoscere le tracce, almeno per frammenti e allusioni, della via della conoscenza, del ‘camino’ . Ma, come dice Machado, “No hay camino”, strada non c’è, se non le orme di quella percorsa, e dove andremo sarà sempre conseguenza di dove siamo giunti. Così Matteo Righetto inventa, o è meglio forse dire utilizza il topos letterario per proporsi come scrittore, in questa occasione come poeta, che nella parola, nei versi, scopre e svela se stesso, i frammenti di conoscenza acquisiti, i percorsi che hanno lasciato traccia in lui, tessendo poetici orditi a trama larga, in modo da consentire ulteriori intrecci di memorie (dell’autore e del lettore), fantasie e ricordi del passato, scavo psicologico e tensione per una meta di illuminazione spirituale.