· 

La storia del Salone del Libro di Torino

Il Lingotto, sede del Salone del Libro di Torino

Sta per partire il Salone del Libro... ma quante vicende nasconde la sua storia!

Torino, ex capitale del Regno d'Italia, è sempre stata una culla culturale di ruolo primario, per il nostro Paese. Grandi editori sono nati in città, scrivendone (letteralmente) la storia. Pensiamo a Einaudi, per esempio, ma anche Utet, Paravia, Lattes, Bollati Boringhieri 1...

Il Piemonte intero, anzi, è una fucina di letteratura, dato che è al quinto posto come numero di editori regionali, dopo Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana.2

Perciò non stupisce che nel 1988 Angelo Pezzana (libraio) e Guido Accornero (che aveva il 33% di Einaudi) proprio a Torino decisero di provarci, di realizzare un sogno: creare il più grande evento letterario d'Italia, una fiera dove autori ed editori potessero incontrare il grande pubblico. E così si partì al palazzo di Torino Esposizioni, ai margini del Parco del Valentino, e fu da subito un enorme successo. Così grande che gli spazi risultarono piccoli, e allora nel 1992 si andò al nuovo Lingotto, la casa della Fiat, che aveva trasferito tutta la produzione fuori dal centro e aveva ristrutturato la sede storica a centro commerciale e, appunto, sede fieristica.

Rolando Picchioni, per 16 anni patron del Salone del Libro di Torino

La fiera di anno in anno crebbe fino a dover creare un'apposita fondazione, che gestisse in modo autonomo le parti organizzative del Salone, per poi essere acquisita nel 1999 da una joint venture tra Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino, cosa che permise la continuazione della manifestazione ma non il mantenimento del nome, dato che il marchio era rimasto di proprietà privata... ma è una cosa che tornerà, anni dopo. Perciò per sette edizioni cambierà nome in Fiera del Libro, ma nel 2010 tornerà all'originaria dizione.

Nel 2015 un fulmine a ciel sereno: carabinieri e Guardia di Finanza si presentarono nella sede della Fondazione per perquisirla. In mano avevano formali accuse di peculato per il patron Rolando Picchioni, di turbativa d'asta e altro per altre 18 persone, tra cui l'ex sindaco di Torino Piero Fassino e l'assessore alla Cultura Antonella Parigi 3. (Ah, il processo è ancora in corso... nulla si sa, forse andrà tutto in prescrizione). Un vero terremoto fece tremare tutto il “carrozzone” politico-culturale che governa il Salone, un carrozzone che pareva aver stufato gli editori dell'AIE, sempre poco (a loro dire) considerati nella gestione operativa. Tanto che l'Associazione Italiana Editori colse l'occasione per piantare un coltello al cuore del Salone, strappare con la sua gestione politica e dare corpo al sogno proibito di farsi una fiera tutta sua, nel vero centro culturale dell'industria letteraria italiana: Milano. 4

Il logo di Tempo di libri, sfortunata fiera del libro organizzata dall'AIE

Nacque così “Tempo di libri”, una grande fiera del libro in tutto e per tutto simile al Salone del Libro, però a Rho... così nel 2017 si tenne la prima, desertissima edizione di Tempo di Libri a Rho Fiera Milano 5, nel 2018 la seconda, migliore edizione a Fieramilanocity... 6 e poi basta, perché l'AIE capì che duplicare l'evento non aveva senso, e che “rubarlo” a Torino era un atto ripudiato dai lettori in primis.

 

Il logo dell'Associazione Degli Editori Indipendenti

Ripudiato anche dagli editori, in secundis, tanto che allora si è consumata una spaccatura ancora viva: nacque proprio in sostegno e in difesa del Salone l'associazione ADEI 7 (Associazione Degli Editori Indipendenti), che a distanza di sei anni è diventata la seconda associazione di categoria... chissà se la frattura mai si ricucirà.

Nel frattempo si consumarono batticuori e timori di vedere il Salone morto e sepolto (il rischio effettivo c'era), con buchi di bilancio enormi (dovuti in gran parte a promesse di fondi mai versati da parte di Regione e Comune 8) e fornitori mai pagati 9. Proprio i fornitori, insieme col Circolo dei lettori, crearono una nuova realtà associativa con lo scopo preciso di mantenere in vita il Salone... e riappropriarsi almeno in parte dei debiti pregressi, con la certezza di una migliore gestione amministrativa, fino ad aggiudicarsi nel 2018 l'asta per l'utilizzo del marchio, e far rivivere finalmente ciò che si pensava perduto 10.

Affollamento tipico dei visitatori al Salone del Libro di Torino

Appena in tempo per fare una grande edizione, quella del 2019, con Nicola Lagioia direttore “al volo”: partecipazione di pubblico enorme, quasi 150mila visitatori 11, per l'edizione “del rilancio”, e della vittoria morale “contro” Tempo di libri, che nel frattempo è sparita dall'orizzonte.

Appena in tempo perché nel 2020 c'è stata la pandemia, un'edizione “virtuale”, prologo di un'edizione monstre nel 2021 12... e chissà come sarà quella del 2022.

Edizione in cui ci saremo anche noi di Panda Edizioni: vi aspettiamo allo stand dell'Associazione Editori del Veneto all'Oval, stand W126, dal 19 al 23 maggio.

Scrivi commento

Commenti: 0