· 

Perché c'è chi falsifica l'autenticità di un quadro?

Al di là della vicenda sgarbiana, che vede un esperto d'arte accusato (solo la giustizia lo dirà), è sorprendente in realtà la vastità del mercato di falsi d'arte.

Il comando carabinieri tutela patrimonio culturale stima che circa il 70% del mercato dell'arte contemporanea sia costituito da falsi. E mentre falsificare un Rubens è difficile, se non impossibile, alcuni autori d'arte contemporanea si falsificano con maggiore facilità.

Tra i più falsificati ci sono Tano Festa, Mario Schifano, ma anche Carrà, Balla, Sironi.

E falsificarne anche l'attribuzione può far schizzare alle stelle la quotazione alle aste o nelle compravendite tra privati, sfruttando l'eventuale compiacenza di “esperti d'arte”, che siano o meno a conoscenza della potenziale truffa.

Una volta chiuso il cerchio, si può comprendere come un quadro prodotto in economia possa costare di materiali e di manodopera, ma in questo modo varrebbe decine se non centinaia di volte il costo di produzione, una volta immessi nel mercato.

In questo “quadro” (perdonate il gioco di parole) si inserisce il romanzo di Vania Russo, “Lo strano caso di Edmond Dantes e del gatto Pablo”, in cui il professo Edmond Dantes Calligaris viene chiamato a certificare l'autenticità di un quadro ritrovato tra le rovine della torre del Castello di Duino, ma qualcosa inizierà a farlo dubitare della buona fede del committente.

Sarà l'incontro con Iris Versari, sua assistente temporanea, a cambiare il corso della storia... e anche della loro vita, con l'aiuto di Pablo, un gatto davvero indipendente.

Vai alla scheda libro

Scrivi commento

Commenti: 0