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E sarebbe anche ora, si dirà, dato che è dal 2010 che il mercato “è in crisi” (ma questo è sempre un grande mantra dei commercianti che non capiscono le dinamiche).
Due le notizie positive: la prima è che sta per essere approvata in via definitiva la nuova legge sul libro. Notizia che, manco a dirlo, divide gli editori. Neanche fossero una componente politica... I grandi editori (che fanno capo ad AIE, ma non solo, dato che siamo iscritti anche noi) dicono che la legge contrarrà di fatto la capacità di acquisto delle famiglie. I piccoli editori (che fanno capo ad ADEI, gli editori “indipendenti”) sostengono invece che questa legge difenderà loro, in primis, e i librai. Chi avrà ragione? Solo il mercato lo dirà, e saprà farsi sentire bene.
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La seconda riguarda proprio il mercato: sembrerebbe che sia in salute, dato che i dati resi noti nei giorni scorsi danno il mercato in crescita sia per copie vendute che per valore assoluto. Tutto oro quel che luccica? Non proprio: il tasso di lettura rimane comunque uno dei più bassi in Europa, e inoltre ci stiamo dimenticando un grande attore: il self publishing, che ormai vale circa la metà dei titoli pubblicati (quando si dice che gli editori pubblicano troppo viene da replicare diversamente... d'altra parte stanno diventando sempre meno importanti).
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D'altra parte, è anche vero che autopubblicarsi significa senza dubbio guadagnare meno: secondo una statistica americana (seria), non solo i guadagni degli autori sono in caduta libera (meno 50% negli ultimi sette anni), ma gli introiti per gli autopubblicati sono comunque inferiori del 58% rispetto agli autori pubblicati con editoria tradizionale. E per chi sostiene che 6000$ all'anno siano pochi, vi ricordo che il mercato americano vale circa 9 volte quello italiano... fatevi un po' di conti.
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Una notizia invece negativa: ci ha colpito quanto successo a Milano pochi giorni fa. Una scuola materna ha sostenuto di non riuscire più a gestire la biblioteca interna, e cos'ha fatto? Ha buttato i libri per strada... che pessimo messaggio per i propri alunni, e per la città. Fortunatamente gli anticorpi culturali dei cittadini hanno reagito a questo scempio, e si è attivata una rete spontanea di raccolta e recupero. Però che cosa vergognosa, gettare i libri come fossero spazzatura...
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