di Da Re Luisa

pagg. 160

Il racconto ha le dimensioni di un fiume in piena, ma per chi vive queste situazioni, sono come un marchio a fuoco che resta, come il tatuaggio numerato dei campi di concentramento, come aver aperto una porta dove si è visto l’orrore. Anni. Erano anni che Franco picchiava Sara; lei non diceva nulla, erano anni che la umiliava quotidianamente, la insultava e la sviliva, che offendeva i figli di lei. Erano anni che la mia sorellina minore, bionda e mite, faceva la perfetta vittima ed era talmente entrata nella parte che solo il fatto che questa volta si era vista veramente la morte davanti le ha dato la forza di ribellarsi, di scappare…