di D'Anzi Mario

Presentazione di Luciano Nanni
Questo romanzo si pone nel solco di una tradizione di stampo romantico, ma nel senso più ampio del significato e con caratteristiche personali: la prima, e forse più evidente, la scrittura la cui ricchezza linguistica nasce dalla fantasia, e nel contempo è ancorata alla realtà vista nei suoi aspetti più fascinosi. Ciò supporta la trama che coglie le tante tipologie umane, inserite nel più esteso affresco dell’umanità: memorabile il capitolo sul carnevale di Rio con i suoi accesi colori e le bizzarre rappresentazioni. Già da p. 13 si nota come la prorompente vitalità riporti nelle immagini l’aspetto delle cose, intuendone però il nucleo intimo. È lo stesso autore a ricordarci che, se anche la materia è corruttibile, ‘dietro la caducità delle forme si cela la perpetuità dell’essere’ (p. 224): tale perpetuità fa parte d’un vasto e imperscrutabile disegno. Come le vicende narrate, che trovano un tragico epilogo nella terza parte, Eliade, ‘figlio del sole’. Un romanzo però è fatto anche di stile, il che lo distingue sul piano letterario. Se la precisione del dettato, con dialoghi d’immediatezza espressiva, fornisce un elemento importante, è altrettanto rilevante il lessico, ove si possono reperire raffinatezze timbriche e un’inventiva perfino visionaria per quanto scaturita da oggetti o paesaggi; la parte artistica, per esempio, è suggestiva, e a volte magistrale nel captare sensazioni o stati emotivi, e pure nel caso di scene d’amore mai vengono superati i limiti del buon gusto: su tutto, infine, vinceranno gli affetti più puri, quelli che nascono dal profondo del cuore. Che poi vi sia interazione fra prosa e poesia è indubbio: i versi declamati mostrano nell’autore una non comune conoscenza della metrica italiana, che perviene a efficaci combinazioni; valgano per tutti i quinari sdruccioli e piani realizzati con sorprendente perizia. Il lettore più esigente troverà senz’altro in questo libro pagine appaganti, e per la storia in sé e per l’originalità del linguaggio. Un libro inizia la sua vita quando esce alle stampe, e la prosegue attraverso chi lo legge: non ci resta che augurare lunga vita a ‘Il volo degli angeli’.