Aria - Il prezzo della poesia

di Antonella Barina

Pagg. 42

Cm 12x15

ISBN 9788896753842

[...]La più ferma delle denunce, rivolta a chi si sarebbe dovuto accorgere dei veleni anziché fingere di non vedere: "Dove Eravate, Giudici,/ Quando Rane al Depuratore/ Morivano di Morte Impropria? Dove Eravate, Preti,/ A Benedire le Mense?" (Dove eravate), con tutte quelle maiuscole a sottolineare l'indignazione, sempre tesa alla ricerca di senso e alla decifrazione di una realtà che va inesorabilmente verso la rovina: "Ascolta/ c'è una terra sola/ questa/ su cui poggiamo i piedi" (C'è una terra sola), si rifà ai momenti del mito in cui la Divinità generatrice, la Grande Madre ha ceduto il passo alla divinità guerriera, il Dio, portatore di morte: "La dea che ha partorito gli altri dei/ è diventata un dio" (Storia di Dike, scritta nel 1991 con diretto riferimento alla Guerra del Golfo) in un intreccio mirabile tra attualità, memoria storica e memoria mitica.
Barina, che si confronta con le grandi figure della cultura trasgressiva (Artaud) e attinge ai miti arcaici del divino femminile europeo e delle culture etniche mondiali rapportandosi infine alla poesia caraibica, anche come promotrice di incontri poetici, sa inchinarsi alla natura e sa stupirsi di fronte alla parola poetica come continua ricerca di senso e di assoluto: “Io cerco la dea che contenga la mia anima... Cerco la dea che apre il cerchio della storia” (Ah, Kekerè). Tra due estremi sta sospesa la poesia di Antonella Barina, tra la convinzione che la poesia cambia il mondo, la realtà, e la convinzione che, contemporaneamente, è un canto al vento, e non nel senso di un canto a vuoto, ma nel senso di cantare il vento, il sole, il cielo: “I poeti cantano al vento... I poeti cambiano il mondo” (I poeti cantano al vento), perché sono proprio i poeti a segnare culturalmente le varie fasi del difficile cammino di ogni essere nel mondo.

Dalla prefazione di Alessandro Cabianca

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